Genitori e bambini per l'Arcobaleno


Una lotta per l'Arcobaleno. I genitori per la qualità della scuola



Hanno protestato sotto il provveditorato, inviato 300 lettere, srotolato striscioni e fatto festa, inondato il web e tampinato organi di stampa. E ancora non si danno per vinti. I genitori della scuola elementare padovana Arcobaleno non ci vogliono credere che i tagli potranno mettere in ginocchio una delle esperienze scolastiche più vitali in circolazione.
Nata per accogliere bambini con gravi disabilità la scuola Arcobaleno è cambiata negli anni custodendo nell'attenzione alle diversità di ciascuno la cifra della sua vitalità. Non ci sono libri di testo, ma una biblioteca ricca di 5mila volumi dove i bambini percorrono sentieri di ricerca, più che binari prestabiliti, accompagnati da maestre motivate da un insegnamento fondato sulla relazione più che sui programmi, sull'incontro e la scoperta più che sulle formule didattiche.
Maestre persuase del loro lavoro e che per questo hanno coinvolto e appassionato generazioni di bambini e di genitori.
Genitori che partecipano concretamente alla vita della scuola – riordinando e custodendo, ad esempio, la bella e grande biblioteca, vero cuore pulsante di questo progetto educativo – e che ora difendono con le unghie e con i denti. «Vorremmo sensibilizzare l'opinione pubblica cosa significa per la società tutta perdere un patrimonio di esperienze e conoscenze di inestimabile valore – spiega Katiuska Cemin -, che andrebbe esportato e non ucciso, come stanno facendo con la scure dei tagli».
I tagli previsti annullerebbero le ore di compresenza [la presenza di più di un insegnante contemporaneamente per classe durante l’ orario scolastico] rendendoimpossibili laboratori e visite didattiche. Un film già visto in tutta la penisola, ma che qui all'Arcobaleno assume connotati più grevi proprio per il patrimonio di esperienza che verrebbe irreversibilmente cancellato.
L'esperienza dell'Arcobaleno dimostra, ogni mattina, come nell'alveo della scuola statale, possano sprigionarsi energie e progetti singolari, e che, pur tra registri e programmi ministeriali, è possibile assaporare il senso dell'incontro educativo. Da qui la lotta dei genitori che è incentrata sulla difesa della qualità della scuola: il tempo pieno, inteso come numero di ore, non è a rischio. Non è per il numero di ore che i genitori tenacemente si battono, ma per la qualità del tempo che i loro bimbi trascorrono a scuola.
«I nostri bambini grazie alla compresenza escono, conoscono la propria città, partecipano alle iniziative culturali, sanno muoversi tra libri diversi per ricercare le informazioni, sanno usare i mezzi pubblici, imparano cosa vuol dire rispettare le persone, l’ambiente, ecc. - raccontano i genitori -, questo non può avvenire soltanto aprendo un libro, seduti per ore sui banchi e ascoltando un unico insegnante che porta avanti la lezione».
Per questo dietro le proteste dei genitori si legge uno sbalordimento, un senso di meraviglia per quello che minaccia di accadere: «perché un genitore si deve 'battere' per difendere una scuola pubblica? - si chiede Massimiliano Botti in una lettera inviata ai giornali -, perché i suoi avversari sono parte di un'istituzione che dovrebbe difendere,accudire, esaltare una scuola [non solo l'Arcobaleno] pubblica e aperta al futuro?»
Una meraviglia da tenere desta, per non assuefarsi al peggio.


La poesia inviata dai bambini dell'Arcobaleno alla dirigente dell'ufficio scolastico provinciale

Gentile signora dottoressa
Dobbiamo farle una premessa:
Alla scuola Arcobaleno
Noi facciamo il tempo pieno.

Pieno dite?
E che vuol dire?
Cinque giorni di otto ore?

No, carissima signora,
Lei non ha capito, allora…
Pieno non vuol dire tanto,
Ma vuol dire starsi accanto.

Starsi accanto?
Ma in che senso?
Non so più che cosa penso!

Non si deve preoccupare,
Questa scuola è assai speciale!
Qui impariamo a rispettare,
Oltre al senso di studiare.

Matematica e italiano
Storia, scienze e geografia,
Poi l’inglese piano piano,
Li studiamo in allegria.

Non mi sembra poi speciale,
questa scuola è assai normale!

No signora, c’è un errore!
Stia più attenta per favore!
Un Arcobaleno ha tanti colori
E noi viviamo di laboratori.

Non soltanto lezioni frontali
Ma uscite, incontri e momenti corali,
Ci aiutano a crescere, in confidenza,
Senza dar peso alla differenza!

Ora tutto potrebbe cambiare
Solo perché voi volete tagliare!
E tutti i bambini dell’Arcobaleno
Non sono disposti a farne a meno!

E allora bambini,
Che cosa volete?
Non fate i giochini,
Chiedete, chiedete!

Noi, signora dottoressa,
Vogliamo solo una promessa:
Ascoltando le nostre parole
Lei si impegni a metterci il cuore.
Noi crediamo in questa scuola
NON LASCIATELA DA SOLA!

(I bambini della scuola Arcobaleno
con l'aiuto di alcuni genitori)

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