... da una scuola a tempo pieno

25 giugno 2011: Genitori ed Insegnanti della Scuola a Tempo Pieno “P. Camerini”  (Istituto Comprensivo Luca Belludi) di Piazzola sul Brenta – Padova

La lettera è stata pubblicata oggi dal quotidiano “Il Mattino” di Padova

Egregio Direttore,

abbiamo letto con interesse e con molta partecipazione l’intervento (…) della scuola storica a tempo pieno “Arcobaleno” della città di Padova, apparso sulle pagine del vostro quotidiano e, come scuola storica (insegnanti e genitori) a tempo pieno dell’Alta Padovana, “Paolo Camerini” (Ist. Comp. Belludi di Piazzola sul Brenta), desideriamo esprimere la nostra solidarietà e portare a conoscenza dei lettori come questa situazione sia tristemente comune e venga subita anche da molte altre scuole.

Vogliamo quindi anche noi dare voce a questo disagio che ci accomuna, auspicando una revisione radicale delle decisioni fin qui prese, affinché siano attente e rispettose di tempi scuola che, per declinarsi appieno, necessitano di forze qualitativamente e quantitativamente adeguate.

Qualche dato per rendere chiara la situazione.

Il numero di docenti assegnati al nostro plesso a tempo pieno (uno dei due istituiti e riconosciuti ufficialmente nel nostro comprensivo), che consta di 10 classi, per il prossimo anno scolastico subirà un decurtamento da 19 unità, consolidate ormai da anni, a 17 unità e mezza, corrispondenti a 17 insegnanti a 24 ore e un insegnante a 12 ore.

Con queste risorse è evidente che risulterà molto difficoltoso, se non impossibile, garantire i livelli attuali dell’offerta formativa.

La strutturazione di un tale orario non soddisferà né una scuola tempo pieno, dove laboratori di plesso e a classi aperte sono elementi fondanti, né anche solo una programmazione disciplinare attenta e rispettosa dei bisogni dei singoli alunni.

A tal proposito si fa presente come oltre ai bambini diversamente abili ufficialmente certificati come tali vi siano nelle singole classi alunni con disturbi dell’apprendimento e di comportamento, che necessitano di interventi individualizzati per il loro proficuo apprendimento e benessere a scuola e di conseguenza per il benessere dell’intera classe.

Già nell’anno scolastico appena concluso, non essendo stato assegnato dal ministero, a seguito del triennio di tagli economici indiscriminati che hanno colpito il settore dell’istruzione, un numero congruo di insegnanti di sostegno, erano proprio gli insegnanti di cui ora si verrà privati a supplire alle situazioni in sofferenza (a scapito di programmazioni individualizzate e potenziamenti). Poiché anche su questo versante non sembrano prospettarsi situazioni idonee, ci chiediamo con preoccupazione come faremo a fronteggiare le necessità che già ben conosciamo.

Con rabbia, inoltre, ci chiediamo come si farà il prossimo anno scolastico a fare bene il lavoro di insegnanti e a soddisfare le esigenze delle famiglie, che da sempre hanno sostenuto e condiviso gli intenti della nostra scuola a tempo pieno ?

Ed è questa la risposta alla domanda crescente di tempo pieno ? Svuotato delle sue specificità e delle sue potenzialità non lo si sta forse riducendo ad un semplice parcheggio a ore ?

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